Rav A. Arbib – Shemòt 41 – Parashà di Yitrò – La riforma della magistratura

Indirizzo Lezione: https://www.youtube.com/watch?v=7QBefXddE9s
Da: Rabbinato Milano

Milano 11.1.2016 Parashà di Yitrò
L’arrivo di Yitrò, l’inusuale richiesta a Moshè di venirgli incontro e accoglierlo con onore come preambolo apparentemente in contraddizione con lo spirito che di lì a poco si diffonderà col Matàn Torà. Le critiche immediate di Yitrò relative all’organizzazione dell’apparato giuridico e la loro accettazione da parte di Moshè a dimostrazione che la promulgazione del decalogo avviene (Or Hachayim) per motivi diversi rispetto ad una presunta distinzione intellettuale del popolo ebraico rispetto alle altre nazioni. Le notevoli capacità analitiche di Yitrò ed il superamento delle criticità anche a costo di cambiamenti nella sua vita. Il suo avvicinamento al monotismo col respingimento determinato delle pratiche idolatriche di cui non è convinto, analogamente a quello che consiglia Hillel, in un famoso Midràsh, ad un neofita. Gli aspetti non tecnici del rapporto tra Moshè ed il popolo non percepiti da Yitrò, ma che vengono comunque preceduti dai principi di buona educazione. Il buon comportamento, (Chakhamìm), fondamentale per il Matàn Torà, così come l’evitare la mancanza di considerazione soprattutto verso il primo gher (Yitrò), che ricerca nell’accoglienza con onori la conferma e l’assenso al suo difficile percorso di avvicinamento spirituale. Riassunto V. Mizrahi.
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FONTERav A. Arbib - Shemot 41 La riforma della magistratura

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