18 Simchà – Gioia / Orchot Tzaddikim (parte 4)

Indirizzo Lezione: https://www.youtube.com/watch?v=BH-n0xOOGxI
Da: Associazione Vedibarta Bam

La bellezza dell’anima:
La vera gioia nasce dall’anima, non dai piaceri materiali. La luce interiore si riflette nel volto sereno del giusto.

Chi è felice e fa felici gli altri:
“Colui che è felice e rende felici gli altri è figlio del Olam HaBa” (Taanit 22a).
La gioia condivisa è una forma di chesed che eleva entrambi.

Gioia e fede nella sofferenza:
Anche nel dolore, il tzaddik vede la mano di Hashem.
Ciò che sembra “ra” (male) è in realtà “tov” (bene nascosto).
(Yeshayahu 12:1, Baba Metzia 85a, Taanit 8a)

Gioia con misura – danze e tsniut:
Nelle feste e nei matrimoni, la gioia deve restare santa.
Senza misura e contenimento, la luce si disperde in kalut rosh (frivolezza).
La tsniut contiene la luce e la fa brillare più forte.

Gioia di Shabbat e feste:
“E chiamerai lo Shabbat delizia” (Yeshayahu 58:13–14).
La gioia dello Shabbat è quieta, profonda, non rumorosa.

Rallegrarsi anche vedendo i malvagi prosperare:
Il giusto non si turba. Sa che il piacere dei malvagi è temporaneo.
(Nedarim 50b)
La sua gioia è nella giustizia divina, non nell’apparenza del momento.

La risata “piena”:
“Allora la nostra bocca si riempirà di risa” (Tehillim 126:2).
Non ora, ma az — quando Hashem rivelerà la Sua verità.
(Berachot 31a)
Fino ad allora, ridere sì, ma con coscienza e cuore consapevole.

FONTE18 Simchà - Gioia / Orchot Tzaddikim (parte 4)