40° BALAK: PERCHE’ BALAK RAPPRESENTA MASHIAKH?

Indirizzo Lezione: https://www.youtube.com/watch?v=AY0VGvjfiyA
Da: VirtualYeshiva

Lezione video della panoramica di Balak
(dal nuovo libro della Torà di Bemidbàr in italiano)

Riassunto:
Balàk, re di Moàb, chiama lo stregone Bil’àm per maledire e distruggere il popolo ebraico. Bil’àm, prima di accettare l’incarico, chiarisce il fatto che proverà di maledire Israèl solo se Dio acconsentirà a questo. Bil’àm, infatti, nonostante numerosi tentativi non solo non riesce a maledire il popolo ebraico, ma è costretto da Dio a pronunciare solo benedizioni altissime, le migliori benedizioni della Torà e in più con forte contenuto messianico. Bil’àm oltre ad essere uno stregone rinomato e potentissimo, era anche il più impuro e degenerato di tutti. Tanto che è scritto nel Talmud che si accoppiava con la sua asina.
Quindi, in questa parashà troviamo, fin da subito, un’incredibile stranezza: dal complotto del malvagio Balàk, teso a distruggere il popolo ebraico, scaturisce attraverso la bocca del profeta, da lui ingaggiato, non solo le benedizioni al popolo d’Israèl, ma anche le profezie più esplicite sull’era messianica. Da questa vicenda, molto particolare, sorgono tre domande che nel corso della lezione verranno risposte e chiarite sulla base degli insegnamenti del mio maestro il Rebbe.

1) La prima domanda nasce dal momento scelto e dallo spazio profuso dalla Torà per introdurre la vicenda. Israèl si trovava in una situazione molto critica. Aharòn e Miryàm erano appena scomparsi e il popolo si trovava in procinto di entrare nella Terra Promessa. Alla fine delle 42 tappe nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto e il Dono della Torà, sembrerebbe che la cosa più logica sia che la Torà parli di come e perché il popolo entrerà nella Terra Promessa. Invece, per ben tre parashòt (Balàk, Pinekhàs e Mattòt) la Torà parlerà di Bil’àm Balàk e delle vicende a essi collegate.

2) L’aspetto forse più interessante della vicenda è che Balàk annovera tra i suoi discendenti diretti Rut la Moabita. La quale genererà, dal suo matrimonio con Boàz, Ovèd il cui figlio sarà Yishày il padre di Re Davìd. Il più grande Re d’Israele e capostipite del Messia sarà un discendente della pronipote di Balàk, Rut! Quindi non a caso la profezia messianica si trova nell’omonima parashà Balàk, poiché Mashìakh sarà un suo lontano discendente. Tuttavia, perché proprio qui, poco prime dell’entrata in terra d’Israele?

Il Rebbe spiega che per comprendere bene questi apparenti “misteri”, bisogna andare ad analizzare il Dono della Torà e il ruolo che ha avuto un altro grande idolatra della storia, Yitrò. Yitrò, riconoscendo che esiste un solo Dio, permette la rivelazione della Torà. Annullando l’idolatria Yitrò consente la rivelazione del Divino attraverso un processo di trasformazione del buio in luce. Allo stesso modo, nella parashà Balàk (il nome del più grande antisemita della storia, nonché idolatra) il popolo ebraico riceverà, attraverso la bocca di Bil’àm, le più grandi benedizioni messianiche. La logica di questo la troviamo nel significato nascosto dell’ingresso del popolo ebraico nella terra di Israèl: trasformare il mondo rivelando nella materia il Divino. Grazie a questo lavoro arriverà l’Era Messianica, quando la luce si diffonderà nel mondo rettificandolo. Nel Talmud è scritto che a quel tempo Gerusalemme (ovvero la sua elevata santità) si estenderà in tutta la terra di Israele, mentre la terra di Israele (ovvero la sua santità, seconda solo a quella di Gerusalemme) si estenderà in tutto il mondo.

Lo scopo della creazione del mondo è quello di lavorare la terra, ossia eseguire i 613 precetti della Torà nella materia in modo da trasformare il mondo in una dimora per Dio. Questo è il significato della vicenda di Balàk e Bil’àm piazzata poco prima dell’entrata nella Terra Promessa. Quando il popolo sta per entrare in terra di Israele la Torà vuole rivelare lo scopo ultimo di questo ingresso: la Redenzione Messianica per mezzo del lavoro che il popolo ebraico deve svolgere per realizzare il futuro messianico, trasformando la materia attraverso la sua elevazione e santificazione. Proprio come Yitrò che santificando e annullando l’idolatria ha permesso il Dono della Torà.

Inoltre, il Rebbe spiega che conoscere il proprio scopo è fondamentale. Se Israèl non avesse avuto ben chiaro il proprio ruolo nella Terra di Promessa avrebbe rischiato di perdersi. Non avrebbe avuto la consapevolezza necessaria dell’importanza delle sue azioni e in particolare dell’importanza delle miztvòt.
Perciò la più esplicita delle profezie messianiche: capire lo scopo della creazione. Inoltre possiamo anche capire il motivo per cui il Mashìakh sarà un discendente del malvagio Balàk. Trasformare l’oscurità in luce è lo scopo della missione del popolo ebraico e attraverso questo processo arriverà la redenzione, ossia quando tutti potranno vedere la verità, poiché nel “male” si rivelerà il bene presente in esso e il buio si rivelerà la luce. Per questo dall’antisemita più assoluto idolatra non solo verrà il Messia, ma anche le più grandi benedizioni.

FONTE40° BALAK: PERCHE' BALAK RAPPRESENTA MASHIAKH?

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