Rav A. Arbib – Vayikrà 36 – Parashà di Emòr – Il nome di Dio

Indirizzo Lezione: https://www.youtube.com/watch?v=RmR9iDgyiB4
Da: Rabbinato Milano

Milano 22.1.2020
Il divieto relativo alla profanazione del Nome e, viceversa, l’obbligo della Santificazione cerniera tra i capitoli dedicati alla santificazione e quelli riferiti alla santità del tempo. La differenza tra l’essenza di Dio ed il Suo nome, già presente a livello linguistico nel brano di Amalek, alla base di un nostro possibile intervento in merito alla Sua percezione, alla testimonianza della Sua esistenza (R. Shimon Bar Yochai) e dello sforzo umano di innalzamento del creato (R. Haim di Volojin). Il kiddush Hashem: essere disposti a sacrificare noi stessi per Dio, la Torà ed il Popolo d’Israele (Rashì), far percepire il Suo nome dagli altri attraverso l’ammirazione del nostro comportamento (Massechet Yomà) ispirato alle mizvoth o trasgredendo quest’ultime per salvare una vita. I casi in cui non si possono trasgredire anche in presenza di minacce di morte e quelli dove permesso, tenendo conto della motivazione dell’impositore e delle conseguenza del nostro gesto. L’importanza della salvaguardia della vita nell’ebraismo ed il suo sacrificio come testimonianza dell’amore verso Dio. Riassunto V. Mizrahi

Registrazione E. Fuchs

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FONTERav A. Arbib - Vayikra 36 Il nome di Dio

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